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Dopo la sentenza del Tribunale di Ivrea, anche quello di Firenze ha recentemente riconosciuto il nesso tra un uso sbagliato del telefono e l’insorgere di un tumore. Si tratta della seconda sentenza nel giro di pochi giorni, nelle quali viene riconosciuto un rapporto “causa – effetto” tra le parti.
Sebbene, ad oggi, l’argomento è oggetto di pareri e studi scientifici contrastanti nel merito, l’abuso di telefoni, cordless e smartphone e l’errato utilizzo che ne deriva, potrebbe nuocere al nostro corpo.
Gli Organismi Sanitari Internazionali da diversi anni ne richiedono un uso prudente, soprattutto consigliano di non tenere i cellulari a stretto contatto con la persona e di educare i piccoli a non considerarli come un giocattolo.
Le raccomandazioni sono frutto della mancanza di dati certi sugli effetti dei campi elettromagnetici prodotti da tali dispositivi mobili sulla salute.
E’ certo, dal punto di vista “tecnico”, che il cellulare emette un campo elettromagnetico a radiofrequenza: le onde radio. Esse collegano ogni cellulare ad una rete di stazioni radio base, ciò permette agli utenti di fare e ricevere chiamate: la loro emissione è pressoché inevitabile. Esse si rilevano quando è acceso, ma la loro entità aumenta durante le operazioni di chiamata, videochiamata, streaming online ecc..
L’IARC è l’ International Agency for Research on Cancer – Agenzia intergovernativa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) delle Nazioni Unite – ovvero l’organismo internazionale che conduce e coordina la ricerca sulle cause del cancro e sui meccanismi della carcinogenesi.
Tra i vari compiti svolti, realizza una revisione sistematica ed esaustiva di tutta la letteratura scientifica pubblicata attinenti alla valutazione di cancerogenicità di un determinato agente.
Al Suo interno, un gruppo di lavoro formato da esperti e ricercatori esamina separatamente gli studi epidemiologici e gli studi sugli animali da laboratorio e, a seguito, classifica separatamente l’evidenza a supporto di un potenziale effetto cancerogeno dell’esposizione in ciascuno dei due ambiti di ricerca.
L’evidenza sull’uomo viene classificata in una delle categorie sottostanti, sulla base dei criteri indicati:
- GRUPPO 1: Cancerogeni per gli esseri umani;
- GRUPPO 2A: Probabili cancerogeni per gli esseri umani;
- GRUPPO 2B: Possibili cancerogeni per gli esseri umani;
- GRUPPO 3: Non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani;
- GRUPPO 4: Non cancerogeno per gli esseri umani.
Nel 2011, la stessa IARC, ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come “Gruppo 2B: possibilmente cancerogeni”.
Il gruppo 2B comprende, appunto, i “possibili” cancerogeni, un ampio insieme di sostanze e agenti sotto osservazione, che attualmente, a seguito delle ricerche effettuate e degli studi di laboratorio e/o epidemiologici sull’uomo, non sono ritenuti né cancerogeni “probabili” (gruppo 2A), né cancerogeni “certi” (gruppo 1).
Attenzione!! Questo non comporta l’assenza del rischio, anzi, si sta sicuramente parlando di agenti pericolosi per l’essere umano, per i quali si stanno affrontando nuove ricerche e monitoraggi periodici e per i quali, nel frattempo, bisogna fare molta attenzione.
Per questo motivo, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso alcune indicazioni utili sul corretto uso dei cellulari:
- Usa l’auricolare o il viva-voce per allontanare il cellulare o il cordless dalla testa;
- Preferisci l’invio di un messaggio anziché chiamare;
- Limita l’uso del cellulare se sei in auto, in treno o comunque in movimento, perché il cellulare emette più radiazioni. Inoltre mentre guidi non distrarti parlando al telefonino: rischi un incidente!
- Evita di tenere il cellulare a contatto col corpo: non tenerlo nelle tasche dei pantaloni o della giacca, meglio in borsa o zaino e posalo su un piano appena possibile;
- Non tenere in carica il cellulare o il cordless sul comodino durante la notte, ma posizionalo lontano dai luoghi dove le persone stazionano a lungo;
- Non addormentarti col cellulare acceso sotto il cuscino o troppo vicino e soprattutto non lasciarlo fare ai bambini e ai ragazzi;
- Usa il telefono fisso tutte le volte che puoi: non produce onde radio e non ci sono rischi per la salute;
- Non lasciare che i bambini usino il cellulare come un giocattolo. Anche quando giocano vengono emesse onde radio;
- I cellulari non emettono tutti lo stesso livello di radiazioni: scegli il telefonino che produce il minore tasso di assorbimento specifico (detto anche TAS o SAR); questo dato deve essere indicato nel manuale di istruzioni di ciascun telefonino e non può superare i 2 W/kg.
Il nostro consiglio alle Aziende verso i propri Dipendenti e Collaboratori, ma così come a tutti gli utilizzatori di dispositivi cellulari, smarphone, telefoni cordless e simili, è quello di farne buon uso e applicare queste indicazioni, promuovendo l’informazione e formazione anche su questi aspetti.
Altre indicazioni e brochure informative utili, sono state messe a disposizione dall’ ATS – Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano – sul proprio sito.
Per finire, segnaliamo inoltre la presenza del sito http://www.neurinomi.info/, sito internet informativo dedicato a chi ha sviluppato patologia tumorale dell’VIII nervo cranico (scwhannoma vestibolare) e ha usato il telefono cellulare più di 1640 ore cumulative, ma pensato anche per chi volesse leggere ed ascoltare una posizione cautelativa sull’uso delle apparecchiature telefoniche senza fili.
A questo punto speriamo che la nostra spiegazione sia stata per Voi d’interesse e piacevole lettura, altrimenti siamo aperti a qualunque segnalazione e/o indicazione riteniate sia per Noi d’interesse.
Forse può interessarvi anche: Decreto Legislativo n. 159 del 1 agosto 2016 – nuovo decreto sui campi elettromagnetici.
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